Derattizzazione

Risolvere un’infestazione da roditori

Per risolvere o quantomeno contenere una infestazione da muridi si possono adottare diverse procedure, da seguire separatamente o da condurre integrandole insieme. La procedura che ha come scopo l’avvelenamento della vittima consiste nel creare le condizioni ottimali affinché il roditore si cibi di un’esca che contiene principio attivo, rimanendone intossicato di lì a qualche ora dall’ingestione.

Il posizionamento dell’esca deve tenere conto delle dimensioni dell’area da trattare, della tipologia di muride da combattere, del tipo di lavorazione svolta nell’ambiente in trattamento e delle esigenze estetiche del committente.

Se stiamo combattendo un’infestazione da ratti, gli erogatori da topolino sono insufficienti in termini di dimensioni e il ratto non potrà mai accedere all’esca in essi posizionata. Ci sono attività che impediscono l’utilizzo di sostanze tossiche e il posizionamento di erogatori di esca topicida potrebbe arrecare danno al committente.

Ci sono anche ambienti in cui gli erogatori, seppure sicuri e a norma di legge, possono rappresentare un pericolo per altri animali non target, come i cani.

Gli erogatori possono essere di diversi colori, forme e dimensioni. Ci possono essere ambienti che richiedono maggiore ricercatezza estetica e pretendere colori e forme che si mimetizzano con l’ambiente.

L’erogatore a sasso può essere grigio o marrone o nero e difficilmente viene riconosciuto come attrezzo per la derattizzazione.

L’erogatore a T si adatta molto bene alle recinzioni e può contenere molte più esche a caduta.

L’erogatore tradizionale può avere diversi colori e forme e va benissimo lungo le pareti e negli angoli sia in interni che esterni.

La cattura meccanica del muride può avvenire con diversi sistemi abbastanza conosciuti, la cui efficacia dipende molto dall’abilità dell’operatore nel capire la strategia della vittima. Non dimentichiamo che abbiamo a che fare con animali neofobi (temono tutto ciò che è nuovo), ma di grandi abilità nel trovare adattamento ad ogni cambiamento. Questo significa che le varie trappole saranno considerate cose nuove dalle quali stare alla larga. L’abilità dell’operatore sta proprio nello scegliere il tipo di attrezzatura da installare, il punto dove fare l’installazione e il tipo di esca da utilizzare per attirare la vittima.

Le piastre collanti servono a catturare e possono essere difficili da gestire una volta che la vittima rimane impigliata nel collante. La cattura a scatto richiede una conoscenza dell’attrezzatura molto specifica. La cattura con trappola a “cattura multipla” evita di provocare la morte delle vittime e rappresenta una valida alternativa ad altri sistemi più cruenti. In ogni caso le catture, vive o morte, costituiscono delle bombe biologiche da rimuovere nel più breve tempo possibile. La putrefazione della carcassa crea altri tipi di infestazioni e provoca cattivo odore difficile da trattare.


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