Perché i ratti sono un problema crescente durante la pandemia da Coronavirus

È proprio vero che quando il gatto non c’è i topi ballano? Se per “gatto che non c’è” intendiamo lo svuotamento delle città e delle aree industrializzate in periodo Covid non è del tutto vero. Anche i ratti e i topi stanno soffrendo!

Potendo usufruire in momenti di normalità di scorte alimentari abbondanti quali l’accumulo di rifiuti generato dai ristoranti e dai bar, ma non solo, dato che beneficiano anche dalle aziende di lavorazione alimentare o di quelle dotate di mense, stiamo assistendo ad una vera carestia di cibo che si è abbattuta sulle colonie di questi infestanti proprio per l’interruzione della vita lavorativa.

In poche parole, se il Paese si ferma e non produce più tutti i rifiuti che le varie attività generano in regime normale, le colonie di ratti e di topi entrano in crisi alimentare. Come affrontano questi infestanti una simile situazione?

Le colonie si riorganizzano e avviano sistemi di approvvigionamento con incursioni in luoghi non ancora perlustrati, si avvicinano al contesto urbano esattamente in prossimità delle abitazioni e dei luoghi dove sentono la presenza dell’uomo. Quando necessario accelerano e intensificano persino la procreazione per dare alla colonia più forza lavoro.

Un singolo ratto femmina può partorire fino a 7 volte all’anno e per ogni parto può dare alla luce più di 12 cuccioli. Sapendo che già dal sesto mese di vita una femmina può rimanere incinta, quanti cuccioli possono essere creati in un anno? MIGLIAIA, che defecheranno e urineranno. Un singolo ratto può defecare oltre 49 volte al giorno o 18 000 volte all’anno.

Tutto questo spiega la situazione di allarme che si è venuta a creare soprattutto in occasione del precedente lockdown in tutti i Paesi del mondo. In alcune città, anche d’Italia, è successo che intere colonie di ratti girovagassero in pieno giorno per le strade alla ricerca di cibo. Questo indica che anche il comportamento dei ratti, notoriamente schivo e riservato, in certe circostanze si è dovuto modificare facendoli uscire allo scoperto e aumentandone l’aggressività e la voracità. Il livello di contaminazione che la loro presenza provoca è altissimo e molto rischioso per la salute delle persone.

I danni alle strutture che i ratti e i topi sono in grado di provocare generano costi altissimi. La perdita di immagine causata dalla presenza di infestanti per un’attività può essere fatale. Continuare a sorvegliare gli ambienti sottoposti a chiusura forzata, eliminando totalmente fonti alimentari e punti di accesso, è dunque l’atteggiamento corretto per non dover affrontare situazioni di gran lunga più sconvenienti e dispendiose.

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