Dagli albori dell’agricoltura e delle pratiche di allevamento, l’uomo si è trovato di fronte a un problema di non facile soluzione, ovvero quello legato alla conservazione nel tempo dei prodotti e nella loro difesa dai parassiti delle derrate alimentari.
Da sempre, dove abbonda il cibo si riuniscono gli affamati, così gli insetti, date le loro caratteristiche fisiche (dimensioni ridotte, apparati boccali taglienti, ovopositori estroflessibili), penetrano negli ambienti in cui stazionano gli alimenti per farne razzia. Molto si è cercato di fare per opporsi a tali “invasioni” e ancora oggi, nonostante le tecniche di conservazione e immagazzinamento raggiunte, la partita è aperta e bisogna stare sempre attenti a non consentire agli insetti di nutrirsi alle nostre spalle.
Vediamo quali sono le specie più comuni da cui guardarsi!
Anobidi
Il Lasioderma serricorne è una specie simile allo Stegobium paniceum. Tutti e due molto frequenti nelle industrie alimentari, nei magazzini e nelle abitazioni, ove infestano erbe essiccate, biscotti, spezie, pasta alimentare. A volte, si hanno attacchi di anobidi su imbottiture in crine di sedie, poltrone o divani; nelle abitazioni si trasmettono a ogni tipo di derrata asciutta di origine vegetale.
Tribolio
Il tribolio vive sulle cariossidi di cereali già danneggiate, nonché su farine e crusche, conferendo loro sapori e odori sgradevoli, e rendendole inutilizzabili. In caso di elevate infestazioni, nella massa di cariossidi stoccate, l’umidità può subire un rialzo, favorendo processi fermentativi.
Dermestide del lardo
Il dermestide vive su diversi substrati alimentari, tra cui salumi, carni secche, farine di carne, formaggi stagionati, caratterizzati da un cattivo stato di conservazione. Adulti e larve si alimentano compiendo erosioni su tali sostanze.
Punteruoli
I punteruoli, come questo del grano, possono dare origine a infestazioni in pieno campo. Depongono infatti le uova nelle cariossidi quando si trovano ancora nella spiga, che risultano così forate. Attaccano anche la pasta secca.
Tignole
Le larve delle tignole fasciate si nutrono di varie sostanze di origine vegetale allo stato secco (cereali, farine, frutta secca, soia, carote, biscotti, cioccolato). Le larve attaccano ogni tipo di derrata, producendo spesse bave sericee, che causano l’innalzamento della temperatura e dell’umidità nelle masse stoccate. Farine e semole sono anche il substrato alimentare preferito delle tignole grigie. Preferiscono luoghi non ventilati e con poca luce, stanno nascoste durante il giorno in ambienti riparati e si spostano al crepuscolo o di notte.
Acari della farina
Gli acari della farina infestano frumento danneggiato, farina e mangimi. La presenza di un gran numero di individui, escrementi e spoglie, determina odore sgradevole alle farine rendendole inutilizzabili.
E’ bene tenere presente che le infestazioni possono avvenire anche in ambiente domestico e che il corretto modo di conservare i prodotti alimentari (temperatura, contenitori, umidità) è un modo per non sprecare cibo, per non rischiare intossicazioni e per non utilizzare insetticidi.